Come sto approcciando D&D per fare il Master
Un resoconto dell'ennesima prova a imparare a giocare a D&D per bene. Che sia la volta buona?
Credo di si, potrebbe essere la volta buona.
Quest’anno, a differenza di tanti tentativi precedenti, ho voluto imparare a giocare concretamente a D&D 5E. Con concretamente intendo usandone a pieno le meccaniche e non solo determinati concetti e idee.
Mi sono sempre divertito nel creare storie interattive improvvisate per i miei amici nei tempi “morti”. Per qualche ragione è successo diverse volte mentre si stava camminando in montagna. Lungo la strada chiedevo di fare delle scelte e man arricchivo di dettagli la storia.
Tutto nel teatro della mente, senza dadi, miniature o regole fisse. Al massimo tenevo a mente il concetto molto vago di classe di difficoltà. Tutto molto divertente e non smetterò di farlo.
Ma voglio “di più”. Fare un passo in avanti.
Voglio qualcosa di più stabile e se vogliamo complesso. Non complesso nel senso di difficile, ma di articolato e con delle meccaniche ben stabilite. Non credo che le meccaniche siano un ostacolo al gioco, anzi, se usate bene le vedo come un possibile aiuto alla variazione della narrazione. Creando situazioni inaspettate, incontri più controversi e magari avversari più imprevedibili. — Potrei scrivere due pensieri a proposito di questo in un post dedicato.
Tante prove
Per anni ho giocato a Pathfinder 1E ma senza approfondirne le regole e così anche con diversi altri giochi di ruolo. Ma non avevo mai fatto il master per davvero finché non ho cominciato ad usare dei giochini di ruolo, quelli con una pagina di regolamento, per condurre storie molto particolari. Questa la considero come la prima prova che abbia mai fatto.
Poi come molti ho cominciato a guardare di nuovo con interesse sistemi più complessi. Sono capitato su D&D. Ci sono capitato principalmente perché ho partecipato al Kickstarter di Historia. Non ho saputo resistere a quelle illustrazioni e a quell’immaginario 🤩
Da qui diventa meno interessante, ho semplicemente letto e studiato il manuale del giocatore per poi non riuscire a concretizzare quel tempo speso a imparare. Ancora oggi non capisco perché. Forse è stato solo una questione di tempo disponibile e perseveranza.
Ma a questo giro ho seguito un percorso più ragionato e ho tenuta a bada il cervello che continuava a ripetermi di cambiare strada, gioco e così via.
Cosa ho fatto
tl;dr Sono partito dal semplice—quello vero—e poi via via ho aggiunto elementi senza impormi di impararli a memoria.
Ecco una breve scaletta:
- Letto e schematizzato il regolamento nel Set Introduttivo - Draghi dell’Isola delle Tempeste
- Creato un personaggio usando il Manuale del giocatore
- Letto velocemente gli argomenti della Guida del Dungeon Master
- Letto qualche capitolo della Guida del Dungeon Master
- Creato un mondo e una micro storia non completa per giocare in due (un master e un giocatore). Ho utilizzato il personaggio creato nel punto due, che è stato pensato per questa storia
- (Qui ho commesso un errore) mi sono messo a creare delle props abbastanza inutili
Cosa vedo nel mio futuro
Ho un piano, vediamo se con la dovuta cura riuscirò a seguirlo e se sarà funzionale.
- ♾️ Non mollare lo “studio”, continuare a ripetere e leggere materiale
- ✍️ Creare una campagna usando il metodo della Guida del Dungeon Master
- 🔨 Creare delle props sensate e utilizzando solo una stampante, nero su bianco. Ad esempio:
- Carte per le magie
- Carte per le abilità
- Mappe semplici create con un programma dedicato
- Possibilmente componibili
- Pedine con artworks riutilizzabili
- etc.